IL SALTO DEGLI INNAMORATI

©Vincenzo de Falco

 

Guardò giù. 
Ai suoi piedi si apriva la vallata che lo aveva visto crescere, correre, tremare. 
In fondo, lontana lontana, la casa in cui la prima volta le aveva parlato, l’aveva toccata, l’aveva baciata. E nella quale ora la immaginò ridere, giocare, accarezzare i suoi bambini. 
Chiuse gli occhi. 
Quando li riaprì stava volando. Rimpianse di non essersi messo a dieta, come gli suggeriva sempre sua madre. 
Superò il ragionier Bagotti, senza neanche riuscire a salutarlo. 
Chissà quanto manca all’impatto, pensò. La velocità aumentava vertiginosamente. 
Gli passarono accanto l’avvocato Malerba, impeccabile come sempre, Ronconi, Giuliani, Beretta dell’Ufficio Imposte, il dottor Spallani, che ebbe il tempo di dirgli "Professore, anche lei qui?". 
E un attimo primo di fracassarsi, quando ormai era davvero troppo tardi, inaspettato l’amato volto di lei.
 

Triste.


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